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2.5.09

PIAZZA SAN GIOVANNI
Primo Maggio la festa è finita«Ora una fondazione salverà il concerto»
Grande successo della manifestazione: 800 mila giovaniE' stata la serata di Vasco e del suo «Mondo che vorrei»
Vasco Rossi sul palco (Eidon)La festa è finita ed è tempo di bilanci. Mentre gli uomini dell'Ama finiscono di ripulire le strade intorno a San Giovanni (la piazza era già linda dall'alba, a onor del vero) e i tecnici iniziano a smontare le strutture del palco, gli organizzatori della grande festa che ha portato al Concertone del Primo Maggio oltre 800 mila giovani si dicono soddisfatti. Ma preoccupati per il futuro.
UNA FONDAZIONE PER NON RISCHIARE - Il successo della serata non cancella la sensazione di aver rischiato grosso. All'inizio di aprile l'organizzatore Marco Godano aveva denunciato che il Concertone rischiava la camcellazione per un buco di 900 mila euro nel bilancio. I soldi, alla fine, sono stati reperiti grazie ad un maggiore impegno di Unipol e ad alcuni nuovi sponsor privati. Ma ora Godano lancia un progetto-salvataggio per gli anni a venire: vorrebbe «che il Concerto del Primo Maggio diventasse una fondazione dove possano trovare posto una grande fondazione bancaria, lo Stato (il ministero dei Beni Culturali), i sindacati e i privati».
I fan di Vasco con i loro striscioni sotto il palco del 1° maggio (Eidon)WOODSTOCK ITALIANA - Questo evento «è una piccola grande Woodstock italiana» dice Godano e insiste: «Deve trovare una base solida, altrimenti sono convinto che morirà». Godano ha sottolineato che «c'era il rischio che all'80% non si sarebbe fatto niente». Poi, commentando la tensione del pubblico per la star della serata, racconta: «La presenza di Vasco Rossi, che viene con un progetto artistico ed una cover pensata per il Primo Maggio, oltre a far sì che il concerto abbia contenuti autoriali e artistici importanti, fa sì che fra trent'anni si parlerà ancora di questo concerto». E' stato Vasco, insomma, a salvare il concerto quest'anno: grazie a lui sono arrivati in tanti da tutta Italia, grazie a lui si sono mossi nuovi sponsor, sicuri che l'evento avrebbe avuto grande risonanza.
IL TOCCO DELLA STAR - «Ciao bella gente, ciao popolo del rock». Così alle 22 Vasco Rossi saluta il pubblico che lo ha atteso per tutto il pomeriggio: 800 mila persone che lo hanno più volte chiamato con ole e che gli hanno dedicato decine di striscioni. Questo concertone del Primo Maggio è stato tutto nel segno di Vasco. E a lungo il conduttore Sergio Castellitto ha faticato a scaldare il pubblico. Entusiasta soltanto dopo il tramonto, per «Io diventerò qualcuno» cantato da uno scatenato Caparezza. La platea si era risvegliata verso le 20.30, dopo un pomeriggio passato a sbadigliare e a rispondere alle sollecitazioni di Castellitto, con continue richieste di vedere la star: Vasco. La folla degli spettatori, in gran parte ragazzi tra i 15 e i 30 anni lo ha aspettato impaziente e spesso il silenzio della platea ha gelato il clima. In piazza San Giovanni i giovani giunti per assistere alla kermesse organizzata dalle tre confederazioni sindacali, adesso sono felici.
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UNA CANZONE A SORPRESA - Vasco arriva con il suo cappellino verde e il giubbotto di pelle chiara e comincia l’esibizione - suonerà per 45 minuti - con le note di «Stupendo». Poi annuncia: «Questa sera vi volevo fare una sorpresa, una cosa nuova, vediamo se mi riesce», dice, e attacca «Sono un ragazzo di strada...». In scaletta storici brani che accarezzano i fan come «Vieni qui» e «Sally». Il pubblico recita a memoria anche «C'è chi dice no», poi arriva «Gli spari sopra». Vasco parla ai suoi ragazzi e raccomanda: «Non date troppo ascolto a quello che sentite in televisione, e soprattutto nei telegiornali». La rockstar è tornata.
Il pubblico del concerto a piazza S.Giovanni (Eidon) Alle 22.39, Vasco prepara i suoi: «E con questa vi saluto» dice attaccando «Il mondo che vorrei». Tuttavia, dopo che ha lasciato il palco, Castellitto lo richiama per cantare «Un senso». Il concerto prosegue con Paola Turci e Paolo Fresu che suonano e cantano per accompagnare liriche lette da Claudia Gerini e Castellitto, ma i fan di Vasco sono soddisfatti e cominciano a lasciare la piazza.
FISCHI E APPLAUSI - Il pubblico aveva fischiato forte quando Castellitto aveva interrotto il concerto, alle 20.55, per dare la linea al Tg3. E anche il telegiornale, aprendo sul Concertone, parlava di «attesa per Vasco Rossi». Insomma, un concerto tutto improntato sul grande cantautore, che tuttavia non ha negato soddisfazione ai gruppi rocker e ai solisti più bravi. Applausi per gli Afterhours, che dopo la prima canzone citano il G8 di Genova. Bis per i Subsonica e per il trionfale ingresso - a bordo di una biga - di Caparezza. Che poi aveva trascinato tutti a ballare insieme togliendo le magliette e tenendole alte sulla testa. Non c'era stata altrettanta empatia con i pur bravi cantanti e le band emergenti che si erano esibiti nel pomeriggio - da Roberto Angelini a Marta sui Tubi, da Dente agli Smoke - non per i Nomadi. Più calore per il Supergruppo.
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Franz Di Cioccio, con la Pfm al Concertone (Eidon) LA BANDA COMUNALE - Castellitto era riuscito finalmente a coinvolgere i ragazzi quando aveva citato «le parole che non ci piacciono» - mafia, camorra, sacra corona unita, racket, pizzo... - prima di introdurre Sergio Cisco con il brano ritmato «I cento passi». Poi il conduttore aveva parlato di via XX Settembre, nel silenzio rotto dagli applausi quando Castellitto aveva ricordato che in via XX Settembre a L'Aquila c'era la Casa dello Studente, con il suo pesante tributo di vittime del terremoto: «Siccome quei ragazzi erano lì a studiare, per me sono come dei morti sul lavoro». Poi era salita sul palco la banda comunale di Introdacqua (L'Aquila): la solidarietà con l'Abruzzo ferito si era fatta palpabile nella partecipazione con cui il pubblico seguiva l'inconsueta esibizione. Quando la banda ha attaccato «Il mondo che vorrei» di Vasco - tema portante dalla giornata e della campagna di solidarietà a favore dei figli dei morti sul lavoro -, migliaia di ragazzi l'hanno cantata a squarciagola. E mentre ancora si spegnevano le ola per Vasco, era arrivata sul palco la Pfm, che aveva trascinato tutti a cantare «Il testamento di Tito» di Fabrizio De André.
01 maggio 2009



Per la gioia di tutte le donne vi propongo queste immagini di Leif Garrett,ragazzo prodigio americano a cavallo tra gli anni 70/80 ve lo ricordate? Nella colonna a fianco vi propongo uno straordinario video. Purtroppo, ho letto un'articolo su di lui che parlava del suo arresto a causa della droga...peccato...commentate gente commentate.

1.5.09

Dal vivo


Questi sono stati due dei concerti più belli che ho visto. Jethro Tull,non ricordo di preciso l'anno,ma credo fosse il 1992 e il grande Carlos Santana nel 1994.Entrambi si suonarono al Palatrussardi di Milano (ora credo si chiami Magdapalace o qualcosa del genere).Se c'è qualcuno che ha assistito a questi due spettacoli può scrivere commenti,così potrà dire anche lui/lei c'ero anch'io!

29.4.09

IN USCITA UN CD-DVD CON DIECI BRANI VOLUTI DA un movimento per la pace nel mondo

Voci dalle strade tutto il mondo
per «Stand by me». E per la pace

Una versione del brano di Ben E. King con il mix di tanti musicisti di strada, per il progetto «Playing For Change»

Due protagonisti del video
Due protagonisti del video
MILANO - La canzone è una delle più famose e belle della storia della musica contemporanea: Stand By Me di Ben E. King del 1961, resa immortale dall'interpretazione di John Lennon. Questa nuova versione, ideata dal musicista di strada Roger Ridley, è stata registrata a Santa Monica, California (guarda): gli interpreti sono altri street artist provenienti da tutto il mondo (tanti i neri, ma c'è anche un pisano). Il mix, perfetto, è stato messo a punto a New Orleans da Grandpa Elliott, un cantante cieco del quartiere francese, che ha aggiunto la base vocale e l'armonica sul materiale registrato da Ridley. Le percussioni si devono a Washboard Chaz's, altro musicista di New Orleans. Un percorso complicato e suggestivo che non è casuale. Fa parte infatti del progetto Playing for Change, un movimento multimediale che vuole portare la pace nel mondo attraverso la musica. E che il produttore e tecnico del suono Mark Johnson realizza viaggiando con il suo team in tutto il mondo per registrare e poi montare le singole parti.

La copertina del cd-dvd «Playing For Change - Songs Around The World»
La copertina del cd-dvd «Playing For Change - Songs Around The World»
IL PROGETTO
- L'iniziativa è uno sforzo originale e abbastanza complesso, perché mette insieme grandi del pop come Bono e musicisti di strada. Ne è nato uno speciale cd-dvd Playing For Change - Songs Around The World distribuito negli Starbucks americani e canadesi e nei negozi di dischi per il resto del mondo a partire dal 28 aprile. Nel cd ci sono 10 canzoni: oltre a Stand By Me, comprende la versione di One Love di Bob Marley, War/No More Trouble (con la partecipazione di Bono Vox), Biko di Peter Gabriel, Don't Worry, Talkin' Bout A Revolution, successo d'inizio carriera di Joan Armatrading, Better Man, Chanda Mama, Love Rescue Me e a chiudere una versione di A Change Is Gonna Come, grande classico di Sam Cooke. L'insieme mescola stili diversi dal sound africano a quello di New Orleans al reggae alla tradizione irlandese. Cinque invece i clip video del dvd più due bonus track, uno dedicato alla fondazione Playng for Change, l'altro al trailer del documentario Peace Through Music.

28.4.09

Il caso Progetto di un concerto per l’Abruzzo

Cinque star insieme sul palco
a San Siro? Duello tra manager

Pausini ideatrice dello show, trattativa difficile

Laura Pausini (Mirko Parapini)
Laura Pausini (Mirko Parapini)
MILANO — Laura e le ami­che. O, se preferite, le Dive. Tut­te assieme sullo stesso palco. Il progetto sarebbe questo: un con­certo con tutte le grandi della canzone italiana a favore dei ter­remotati dell’Abruzzo. Laura Pausini, Gianna Nannini, Gior­gia, Elisa e Fiorella Mannoia tan­to per cominciare. E chissà quali altre potrebbero aggiungersi strada facendo. Al momento pe­rò tutto sembra essersi arenato.

Il copyright del progetto è di Laura Pausini. Davanti alla trage­dia che ha colpito l’Abruzzo, la cantante romagnola ha preso il telefono e ha contattato le colle­ghe, quelle che più stima, e ha lanciato l’idea dello spettacolo benefico.

Immediate e positive le rispo­ste. Quindi la palla è passata ai manager che si sono messi a de­finire i dettagli e a incrociare le agende. E proprio in occasione dei tre show della Pausini al Fo­rum di Milano della settimana scorsa ci sono state riunioni e in­contri. Ma il progetto sembra es­sersi bloccato. Tanto che la «ma­drina » sabato sera avrebbe mi­nacciato di mandare a monte tut­to. Resta il giallo sui motivi dello stop. Organizzare uno spettaco­lo del genere in così pochi gior­ni è un’impresa e la corsa contro il tempo avrebbe spaventato Lau­ra, impegnata in un tour euro­peo che le lascia pochi spazi libe­ri. Il minimo ostacolo o la mini­ma titubanza potrebbe far salta­re il meccanismo. La speranza è che non si tratti delle solite gelo­sie all’italiana — l’ordine di in­gresso sul palco o lo spazio sui manifesti — che in passato han­no soffocato altri progetti benefi­ci.

«Non so niente (della possibi­le cancellazione, ndr), comun­que se non si fa è un peccato», commenta Giorgia. «Non ho avu­to sensazione di vanità o capric­ci. Ci sono correnti di pensiero diverse sulla destinazione dei fondi, ma una volta garantita la trasparenza si troverà un accor­do su un denominatore comune — spiega Roberto De Luca di Li­ve Nation, promoter della Pausi­ni e organizzatore dell’evento —. Quello che mi interessa è rac­cogliere più fondi possibile e fa­re uno spettacolo con un cast da Guinness dei primati, coinvol­gendo anche più di 50 artisti».

Il progetto, insomma, è più che un’idea. C’è già una data: il 21 giugno. Un luogo: lo stadio di San Siro a Milano che verrebbe concesso gratuitamente. LiveNa­tion ha messo a disposizione il palco dei Depeche Mode, che suonano lì pochi giorni prima. Circolano anche le prime ipotesi grafiche, un logo con la scritta «Amiche per l’Abruzzo». E per raccogliere ulteriori fondi si è pensato anche a un dvd e un li­bro fotografico. Laura da tempo pensa a una riedizione delle Di­vas, lo show con Celine Dion, Mariah Carey, Aretha Franklin, e altre. «Sarebbe un sogno riusci­re a farlo», dice adesso la cantan­te. Che solo qualche mese fa in una videochat sul sito del Corrie­re aveva tirato in ballo le colle­ghe. «Sono in love totale con Eli­sa e Giorgia», aveva dichiarato. E la Mannoia? «Ho imparato da lei che una vera cantante sa inter­pretare senza per forza fare acu­ti ».

La più delusa dal fallimento sarebbe proprio la Pausini, quin­di. Oggi è in partenza per Ma­drid dove domani canterà e nel suo staff c’è ancora qualcuno che spera di mettere tutte le ca­selle a posto.

Andrea Laffranchi

Rock prog. italiano [rarità]

Oggi voglio segnalare un'altro gruppo di rock progressivo italiano. Nati a Genova i Garybaldi,sono trascinati dal chitarrista "Bambi"Fossati (soprannominato il Jimy Hendrix italiano) che nel 1971 esordiscono con il singolo "Marta Helmut".L'anno seguente incidono l'album "Nuda" , il sound è più omogeneo e orecchiabile (foto a lato). Dopo varie partecipazioni ai festival live nel periodo 1972-1973, (Villa Pamphili e Travagliato) il gruppo pubblica l'album "Astrolabio",molto più strumentale del precedente,ma dopo una serie di concerti si sciolsero.

Musica: U2, Girls Aloud e Take That pronti a esibirsi durante le corse di F1

28 Aprile 2009 00:55 CULTURA E SPETTACOLO

LONDRA - U2, Girls Aloud e i Take That nel progetto 'F1 Rocks'. I tre gruppi si esibiranno in concerti durante i Gran Premi di Formula 1 europei. Le esibizioni fanno parte di un accordo raggiunto fra il padrino delle corse Bernie Ecclestone e Lucian Grainge, presidente e amministratore delegato di Universal Music Group International. Si tratta delle prime adesioni all'accordo che punta a un'alleanza fra mondo dello sport e della musica. Nelle intenzioni gli show dovrebbero essere poi rilanciati attraverso i maggiori network televisivi e le principali piattaforme Web. (Agr)

27.4.09

Musica: Green Day dal vivo in Italia a novembre

27 Aprile 2009 00:57 CULTURA E SPETTACOLO

MILANO - Tre tappe per i Green Day in Italia a 4 anni dall'ultima apparizione nel nostro paese. Il gruppo capitanato da Billie Joe Armstrong sta per pubblicare un nuovo album '21st Century Breakdown' in uscita contemporanea mondiale il prossimo 15 di maggio. La band suonera' a Milano il 10 novembre, a Bologna l'11 e il 12 novembre a Torino. Biglietti in vendita tramite il circuito Ticketone dal 30 aprile. (Agr)

Rock prog. italiano [rarità]

Questo è l'unico album realizzato degli Alphataurus,dal titolo omonimo,nel 1973. Gruppo molto valido ma poco apprezzato,il disco è molto bello dove spicca tra tutte "La mente vola".Ancora una volta si dimostra che non sempre i migliori riescono ad emergere. Se questo gruppo avrebbe avuto l'occasione di incidere ancora, chissà...
Un commento grazie per chi lo ha ascoltato. Genere: rock progressivo italiano.

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